Mentre stavi leggendo l’ennesimo articolo di politica o più specificatamente mentre cercavi alcune informazioni sulle elezioni ti sei imbattuta/o in elettorato attivo ed elettorato passivo. Ma come? Non c’è solo un elettorato che corrisponde a noi cittadini? In che senso “attivo” e “passivo”? Non ti preoccupare, adesso capirai facilmente.

Elettorato attivo

Fanno parte dell’elettorato attivo tutti i cittadini italiani che hanno gli specifici requisiti richiesti per poter esprimere un voto alle elezioni o ai referendum. L’elettorato attivo è disciplinato dall’articolo 48 della Costituzione.

L’età per poter votare è di 18 anni, ad eccezione della votazione relativa al Senato dove la Costituzione richiede di aver compiuto 25 anni (articolo 58).

Ti starai chiedendo se tutti coloro che hanno l’età prevista, possono votare. Non è così. Infatti la Costituzione, nell’articolo 48, sancisce anche che il diritto di voto può essere limitato:

  • per incapacità civile (anche se questo limite è stato ristretto fino a farlo praticamente scomparire);
  • per effetto di sentenza penale irrevocabile;
  • nei casi di indegnità morale indicati dalla legge (ovvero misure di sicurezza, ad esempio libertà vigilata e divieto di soggiorno, misure detentive, o condanna a pena che comporti l’interdizione dai pubblici uffici).

Se hai sentito o letto da qualche parte che se non vai a votare per un certo numero di anni perderai il tuo diritto, sappi che non è vero. Il diritto di voto non si perde per il non averne usufruito.

Tuttavia, ci tengo a ricordare che il voto è sì un diritto ma che è anche un dovere civico, come ci ricorda la Costituzione sempre all’articolo 48.

Elettorato passivo

Fanno parte dell’elettorato passivo i cittadini italiani che sono candidati a ricoprire cariche elettive.

Se parliamo delle cariche di Deputato e di Senatore, l’età per potersi candidare è di 25 anni per la Camera dei Deputati (articolo 56 della Costituzione) e di 40 anni per il Senato (articolo 58 della Costituzione).

È chiaro che la perdita della capacità elettorale attiva comporti anche la perdita della capacità elettorale passiva.

A seconda delle cariche elettive ci possono essere delle cause di:

  • ineleggibilità (impedimento ad essere eletti poiché il candidato si trova in una posizione di vantaggio rispetto ad altri candidati tale per cui possa sfruttare la propria posizione, anche solo psicologicamente, per influenzare la scelta degli elettori);
  • incandidabilità (impedimento a candidarsi a seguito di condanne, in alcuni casi anche in via non definitiva);
  • incompatibilità (impossibilità di cumulare determinate cariche pubbliche ben specificate dalla normativa, ad esempio la carica di sindaco di comuni con più di 5.000 abitanti è incompatibile con la carica di parlamentare).

Conclusioni

Finché eserciterai il diritto, nonché dovere, di voto farai parte dell’elettorato attivo. Nel momento in cui deciderai di candidarti, entrerai a far parte anche dell’elettorato passivo.

Alberto Maculotti

 

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